.... in tutta Europa la cultura sembra avvizzita.
Perché? Perché non nascono più persone
di genio oppure perché il nuovo ambiente non le aiuta a crescere, ad
affermarsi, ma le ostacola e valorizza altri tipi di personaggi? Io credo che
sia questa la vera causa. Quand'è che fioriscono i geni? Quando la società ha
slancio, ottimismo, fame di futuro e quindi di persone competenti e geniali.
Come in Italia nel dopoguerra, quando tutti volevano lasciarsi alle spalle la
miseria e creare prosperità. Ed erano pronti a lavorare duramente, a prodigarsi.
Gli operai lottavano per diventare piccoli imprenditori, gli studenti facevano
a gara per sapere di più.
Poi è venuta la globalizzazione e una
crisi dei sentimenti morali collettivi. Abbiamo una popolazione invecchiata,
una economia stagnante, una scuola scadente, una università satellite di quelle
anglosassoni, con studenti che non hanno più la passione del sapere. Fra cui si
è radicato il devastante convincimento che chi fa bene, chi si prodiga, chi
lavora duramente, chi merita, non verrà ricompensato, non avrà successo. Mentre
riuscirà chi è spregiudicato, chi appare in televisione, chi trova protezioni
politiche.
Si è diffusa l'idea che siamo in una
«società liquida» in cui non conta ciò che hai fatto, non valgono la lealtà, la
parola data. E anche nel lavoro vediamo che i giovani preparati,
pronti a lavorare e ad adattarsi, lo trovano. Ma con più fatica. Come fa più
fatica chi ha grandi doti e si trova in un ambiente culturale che non lo aiuta
e non lo capisce.
tratto da un articolo di Francesco Alberoni