Progettando e realizzando tavole girevoli.
Dal 1975 al 1985.
Dieci anni di soddisfazioni e di preoccupazioni.
Di qualche errore e di tanti successi.
E' iniziato tutto per "colpa" di una alesatrice Lazzati nell'azienda di mio padre. Aveva una tavola girevole molto grande e per lavorare pezzi piccoli bisognava far uscire molto il bareno, con tutte le conseguenze del caso. Ci voleva una tavola girevole più piccola, ma i soldi da spendere erano pochi così mio padre si inventa qualcosa di semplice.
Una base fissa, un piatto rotante che si solleva di pochi decimi per ruotare e quattro "catenacci" che lo tengono in posizione. Una fonderia amica ci fornisce le due piastre in ghisa e sempre perchè soldi non ce ne sono, come modello si usa una cassetta di legno, quelle per la frutta e per quello la prima tavola girevole nasce rettangolare, 500x800 mm.
Doveva essere un pezzo unico, per il nostro uso, ma per caso la vede un costruttore di fresalesatrici, la carica nel baule della sua auto e se la porta via.
E' stato un successo immediato, ma il mercato non si ferma, vuole sempre di più così inizio a fare anche tavole a 360 con dentatura Hirth, ma le fanno anche altri così decido di puntare al massimo ed ecco che le 24 posizioni fisse diventate 360 fanno un balzo enorme e diventano 360.000 con un inductosyn Olivetti.
Gli encoder dovevano ancora nascere.
Una base fissa, un piatto rotante che si solleva di pochi decimi per ruotare e quattro "catenacci" che lo tengono in posizione. Una fonderia amica ci fornisce le due piastre in ghisa e sempre perchè soldi non ce ne sono, come modello si usa una cassetta di legno, quelle per la frutta e per quello la prima tavola girevole nasce rettangolare, 500x800 mm.
Doveva essere un pezzo unico, per il nostro uso, ma per caso la vede un costruttore di fresalesatrici, la carica nel baule della sua auto e se la porta via.
E' stato un successo immediato, ma il mercato non si ferma, vuole sempre di più così inizio a fare anche tavole a 360 con dentatura Hirth, ma le fanno anche altri così decido di puntare al massimo ed ecco che le 24 posizioni fisse diventate 360 fanno un balzo enorme e diventano 360.000 con un inductosyn Olivetti.
Gli encoder dovevano ancora nascere.
La concorrenza tedesca e francese le fa con un cuscinetto YRT ed una vite OTT, ma costano troppo quindi dovevo fare qualcosa a basso costo ma con gli stessi risultati finali.
Niente cuscinetto YRT, ma appoggio e rotazione su Turcite. Niente vite OTT, ma due viti s/f e due pignoni. Tutto funziona e nasce una intera gamma di tavole girevoli continue. Dalla più piccola con un piatto girevole di 320 mm fino alla più grande di 1500 mm.
Primo costruttore italiano (di tavole girevoli) a presentarsi in BiMu con una tavola continua.
Anni fantastici e clienti prestigiosi. Persino oltre il Circolo Polare Artico, a Kiruna, ci finirà una mia tavola girevole. Una richiesta dalla Ferrari mi fece pensare ad uno scherzo, ma non lo era e mi porterò poi a casa un regalo stupendo, l'alettone anteriore dell'ultima 12 cilindri, quella di Scheckter e Villeneuve.
Niente cuscinetto YRT, ma appoggio e rotazione su Turcite. Niente vite OTT, ma due viti s/f e due pignoni. Tutto funziona e nasce una intera gamma di tavole girevoli continue. Dalla più piccola con un piatto girevole di 320 mm fino alla più grande di 1500 mm.
Primo costruttore italiano (di tavole girevoli) a presentarsi in BiMu con una tavola continua.
Anni fantastici e clienti prestigiosi. Persino oltre il Circolo Polare Artico, a Kiruna, ci finirà una mia tavola girevole. Una richiesta dalla Ferrari mi fece pensare ad uno scherzo, ma non lo era e mi porterò poi a casa un regalo stupendo, l'alettone anteriore dell'ultima 12 cilindri, quella di Scheckter e Villeneuve.
Ma anche le favole più belle finiscono e a fine 1985 questa lunga avventura finisce.
Si cambia vita.
Si cambia vita.


